Le piante piu' importanti per la nostra salute

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  1. LunaScarlatta
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    ACETOSA
    Si adopera in modica quantità nelle minestre rinfrescanti; fluidifica la bile. E’ una pianta acre, bruciante e irritante. Non si adatta a tutti i temperamenti, la si impieghi con moderazione.

    ACHILLEA MILLEFOGLIE
    Infuso. Elimina le perdite bianche e tonifica lo stomaco. Prendere mattino e sera.

    ALLORO
    Messo negli alimenti, corrobora, ammazza i vermi, sgonfia e fa digerire.

    ALOE
    Purgante eroico adatto ai temperamenti sanguigni ma non nervosi; scaccia i vermi, la bile, le mucosità, gli umori ispessiti, cicatrizza le ulcere intestinali. Prenderne una piccola presa in due cucchiai di minestra o di marmellata. Prenderlo solo dopo avere mangiato una buona minestra di erbe, altrimenti può comportare grossi problemi ai centri nervosi dell’intestino crasso, all’inguine sinistro, e occasionalmente una febbre nervosa non facilmente risolvibile. Buono se correttamente assunto.

    ALTEA
    Infuso dei fiori. Addolcente specifico per gli stomaci irritati dall’eccesso di secrezioni catarrali interne: si beve a volontà. La radice decotta per dieci minuti produce un latte eccellente per gargarismi, cataplasmi e clisteri. La sua farina in cataplasma è assai addolcente e rinfrescante.

    ANGELICA
    Infuso. Smuove ed elimina i venti e le scorregge, è leggermente aperitivo; le foglie pestate e applicate sui tagli, li cicatrizzano rapidamente.

    ANICE
    Infuso. Smuove i venti, calma i vapori che salgono verso il cuore, elimina i gonfiori gassosi del ventre, riscalda lo stomaco. Si beve a piacere.

    ARANCIO
    Le foglie in infusione servono contro l’agitazione e il collasso nervoso, la melanconia, le bronchiti, le polmoniti, le infiammazioni intestinali e i gonfiori. Una sola foglia in un bicchier d’acqua. Si beve a volontà, ma specie andando a dormire.

    ARNICA
    Molto valida da prendere contro i postumi delle cadute di ogni genere, sia interiormente o per impacchi; si fa l’infuso con una leggera presa per un bicchiere d’acqua, poi si fa un po di marcia o ci si muove il più che si può dopo averla bevuta o applicata. E’ una delle piante più stimolanti che io conosca, sempre indispensabile da prendere per precauzione dopo un incidente qualsiasi e per più giorni.

    ARTEMISIA
    Infuso. Buona contro la mancanza di mestruazioni. Stimola la circolazione sanguigna, elimina gli indolenzimenti, tonifica lo stomaco.

    ASPARAGO
    Decotto. Combatte le infiammazioni vescicali dette ardore d’urina o difficoltà d’urinare.

    ASSENZIO
    Il vino di assenzio o l’infuso leggero preso la mattina a digiuno, distrugge i vermi dello stomaco, lo tonifica, ne stimola le papille e quindi l’appetito, smuove dolcemente la bile e ne stempera l’acrimonia; è buono per i dolori del lato destro, le malattie del fegato e calma l’agitazione del cervello.

    AVENA
    Decotto. Una manciata per litro d’acqua. Un bicchiere preso a digiuno ravviva lo stomaco, suscita l’appetito, mette in moto l’intestino e lo libera dalle materie fecali che lo ingombrano.

    BARDANA
    Le foglie, scottate a fuoco vivo e messe sulle parti gottose o su quelle doloranti del cervello, calmano i dolori. Applicate sul cervello dei bambini, che si sospetta idrocefali, li asciuga e guarisce. La radice decotta è depurativa.

    BELLADONNA
    Infuso. Blando rinfrescante, stimola la bile e l’evacuazione.

    BETONICA
    Infusione di fiori o foglie. Buona contro le irritazioni nervose, conseguenti a malattie delle fibrille che agitano il cervello con pensieri cupi e antipatici. Un bicchiere mattina e sera.

    BARBABIETOLA
    Buona in insalata contro le affezioni cardiache e i reumatismi (mattina e sera). Contro il raffreddore ostinato, presa a cucchiai al momento degli accessi.

    BIANCOSPINO
    Infuso. Contro l’epilessia e le convulsioni nervose. Questo arbusto, grazie alle spine delle frondi, si sottrae al pericolo dei fulmini assorbendo, non in un fascio, ma in una massa di fasci, l’elettricità dell’aria che lo circonda. Fa lo stesso effetto nel corpo umano: libera i nervi dall’eccesso di energia nervosa. Un pizzico di fiori in un bicchier d’acqua. La sera prima di coricarsi.

    BORRAGINE
    Infuso. Aiuta a digerire così come fa il thè ed è leggermente sudorifera e stimolante.

    BORSA PASTORE
    Infuso o acqua distillata. Utile contro le infiammazioni causate dal ristagno e ritenzione sanguigna dei globi oculari; ne ripristina la circolazione e rinfresca quest’organo così importante. Sciacquare gli occhi a palpebre spalancate; in mancanza si facciano degli impacchi.

    BUGLOSSA
    Infuso delle foglie. Buon depurativo, leggermente aperitivo, rimedio sovrano contro le palpitazioni e i reumatismi. Prendere sera e mattina.

    CACAO
    Come nutrimento alimentare è molto tonificante, addolcente e calmante. Adatto agli stomaci sofferenti.

    CAFFE’
    Infuso. Stimolante e calmante, rallegra il cuore e le idee, allontana il mal di testa; è leggermente narcotico per certi temperamenti, ma sortisce l’effetto contrario su altri. Richiede di essere dosato con attenzione, sia come tintura che come essenza, secondo le sensibilità individuali.

    CAGLIO
    L’infuso giova contro l’epilessia, i tremori e la debolezza nervosa. Prendere sera e mattina.

    CAMEDRIO
    Infuso dei fiori. Si può sostituire o alternare con la Centaurea minore poiché possiede le stesse virtù. Mescolati assieme

    CAMOMILLA ROMANA
    In infuso è buona per liberare lo stomaco e l’intestino dai parassiti; caccia la bile, restituisce l’appetito, elimina le perdite bianche, calma i crampi di stomaco e le coliche. Presa per tempo e al mattino a digiuno, combatte i vapori che salgono al cervello e rafforza la mente. L’olio, che si ricava mettendo una manciata di fiori a infondere a calor dolce in un buon olio di oliva, è ottimo in frizione contro i crampi e tutti i dolori nervosi. Imbevere una fascia calda e metterla attorno alla gola, nei casi di afonia, che risolve… non bisogna però fare infusioni troppo concentrate, bastano tre capolini per un bicchiere d’acqua. Un uso eccessivo di camomilla romana produce l’effetto contrario.

    CANAPA
    Infuso. I fiori sono calmanti e narcotici, ottimi contro l’insonnia, l’agitazione nervosa e l’irrequietezza; su alcuni può indurre l’effetto contrario, quindi occorre sperimentare. Un bicchiere alla sera.

    CANFORA
    La canfora, generalmente, è un buon tonico nervoso, un rinfrescante sanguigno e un calmante di prim’ordine, ma non su tutti fa lo stesso effetto, specie sui temperamenti nervosi, che agita. La causa è dovuta al fatto che i temperamenti nervosi hanno bisogno di smaltire quei fluidi che possiedono in quantità eccessiva piuttosto che acquisirne di altri: in loro c’è troppa energia al momento dell’esaurimento. Non si deve quindi ricorrere alla canfora se il suo odore indispone il soggetto. E’ antipestilenziale, sempre utile ed impiegata in tutti i modi per risanare l’aria degli appartamenti e persino l’aria che circonda le piaghe che minacciano di volgersi in cancrena. La si fa sciogliere nello strutto per fare una pomata utile per frizioni sui bubboni e sugli intasamenti. Si fa anche un olio con più o meno le stesse proprietà. Frizioni sui dolori locali, gottosi o reumatici che calma. Non abusarne.

    CANNELLA
    Infuso. Nel vino rosso un buon pizzico per litro, fluidifica la circolazione sanguigna, leggermente sudorifera, stomachica (un bicchiere al giorno).

    CAPELVENERE
    Infuso contro le infiammazioni e i flussi del petto; questo sudorifero prezioso stimola l’enuresi allorchè gli altri non sortiscono effetto; bere a volontà.

    CAPRIFOGLIO
    Infuso. Eccellente calmante contro gli spasmi dello stomaco. Si prende a volontà.

    CAROTA
    In decotto oppure cucinata come alimento, separa la bile del sangue, la fluidifica, combatte l’itterizia ed è molto rinfrescante. Si prendano tre bicchieri al giorno del decotto. Il fiore della carota selvatica, cotto a bagno-maria a fuoco moderato e in burro fresco, è eccellente per frizioni contro i dolori gottosi e reumatici. Questo rimedio è tipico della Champagne e venne sottoposto all’esame di Adele in trance, la quale lo ritenne ottimo e lo sperimentò subito.

    CASTAGNO
    La pellicina delle castagne, arrostita e polverizzata. Un pizzico in un po d’acqua o marmellata, contro la renella. La castagna è assorbente e adatta agli igropici. La castagna dell’ippocastano, invece, polverizzata, è un forte strarnutatorio. Se ne prendono due prese la settimana.

    CELIDONIA
    In impacchi calma le infiammazioni intestinali e cicatrizza le ulcere. Il succo, applicato sulle verruche ripetutamente, le guarisce.

    CENTAUREA MINORE
    Infuso. Ottimo depurativo. Separa lentamente la bile dal sangue, libera il fegato dagli ingorghi, pustule o macchie da cui vengono tante malattie pericolose, quelle che si avvertono generalmente tramite delle fitte o dolori al fianco destro. Tonifica lo stomaco disostruendo le papille dalle mucosità o ispessimenti che lo ricoprono; ristabilisce la circolazione
    sanguigna; libera l’intestino; rinfresca le urine e i fluidi; calma i nervi temperando il calore del sangue; smorza le febbri più persistenti: è insomma una pianta di cui si dovrebbe far uso continuativo nelle malattie croniche. Non è molto conosciuta né apprezzata. Si prende un infuso leggero la mattina a digiuno.

    CENTINODIA
    Decotto o distillato. Valida contro le infiammazioni delle palpebre, per impacchi o sciacqui; i suoi steli ramificati sono in analogia con le fibrille che rivestono l’occhio. In questa somiglianza risiede la sua virtù. Giova anche applicata in impacchi su qualsiasi tipo di infiammazione locale.

    CERFOGLIO
    Infuso. Messo in minestre rinfrescanti, scioglie gli ingorghi biliari, mucosi e sanguigni; rinfresca.

    CETRIOLO
    Cucinato. Ottimo alimento che rinfresca e stempera i riscaldi sanguigni. Crudo, non sortisce gli stessi effetti.

    CHINA
    Se ne prende una piccola presa con della marmellata o nella minestra, fino a tre volte al giorno, per togliere le febbriciattole. Il suo potere aumenta se la bile, che è la causa di queste febbri, è stata smaltita con l’uso di un purgante. La si prende prima o dopo gli accessi di febbre ma non durante. Il vino chinato, così famoso, è tonico, conforta lo stomaco e libera dalle febbri lente e durature. Se ne prende un bicchierino da liquore due volte al giorno.

    CICORIA SELVATICA
    Infuso. Elimina la bile dello stomaco e ravviva l’appetito. Si prende il mattino a digiuno.

    CILIEGIO
    I peduncoli dei frutti presi in decotto contro la ritenzione e l’infiammazione urinaria, il gran bruciore della vescica; sei peduncoli per un bicchier d’acqua. Al mattino.

    CIPOLLA BIANCA
    Cotta sotto la cenere, produce un succo ottimo contro gli sfinimenti e i soffocamenti causati da infiammazioni sanguigne. Si prende per gargarismi a piccole cucchiaiate. Applicata esternamente all’inizio di un ascesso o di un fruncolo, li decongestiona rapidamente.

    COTOGNO
    La mela cotogna infusa per ventiquattr’ore nel vino rosso giova contro la dissenteria e l’itterizia.

    CRESCIONE
    In insalate primaverili, a digiuno, è rimedio sovrano contro i sangui scrofolosi e venerei. Ottimo depurativo.

    DATTERO
    Il decotto, emolliente e rinfrescante si fa di solito assieme ai fichi, alle giuggiole e all’uva di Corinto, in parti uguali, quale valida tisana contro le infiammazioni, l’affaticamento e l’indebolimento del petto, si dolcifica con zucchero candito. Si beve a volontà.

    EDERA TERRESTRE
    Infuso. Buona contro le bronchiti, l’asma e la difficoltà di respirazione. A volontà.

    ERBA PIGNOLA o RISETTO
    Con foglie, radici e burro ben fresco si fa una pomata che si lascia cuocere a fuoco lento o a bagno-Maria. Questa pomata è molto valida e la si può spalmare su ogni sorta di acciacchi, fruncoli, bubboni, paterecci, tumori, versamenti, ascessi, bruciature; e specie contro le emorroidi. La pomata di sole radici è la più addolcente. Questo rimedio è stato sperimentato più volte con immutato successo.

    ESTRAGONE
    Messo nei cibi è utile contro i gas e le digestioni faticose.

    FARFARA
    Questa tisana è rinfrescante, pettorale e addolcente per infuso contro le affezioni polmonari e le infiammazioni pettorali. Si prende mattina e sera.

    FARFARACCIO
    In infuso è tonico, vulnerario, leggermente sudorifero senza alterare le forze. Si prende la sera.

    FAVA
    I baccelli da soli sono ottimi in decotto contro la renella. Fanno andar via la sabbia dalla vescica; se ne mettono una manciata in un litro d’acqua e se ne bevono tre o quattro bicchieri al giorno. Ho constatato degli ottimi risultati con questa tisana.

    FICO
    Infuso dei frutti. Molto addolcente nelle infiammazioni della gola e della bocca; si possono anche applicare esteriormente in cataplasma sulla gola.

    FIORDALISO
    Infuso dei fiori. Una presa in un litro di vin rosso giova contro i dolori del parto. L’acqua distillata, tramite sciacqui, è rimedio sovrano contro le infiammazioni delle palpebre.

    FRAGOLA
    Il decotto delle radici è rinfrescante, valido contro le forti infiammazioni delle vie urinarie. Da prendersi al mattino.

    FRASSINELLA
    Un infusione di foglie è valida contro le raucedini e i fastidi di gola dovuti ai vermi. E’ un eccellente vermifugo e un ottimo risolutivo negli imbarazzi intestinali. Un bicchiere la mattina a digiuno.

    FUMARIA
    Infuso. Contro le infiammazioni dell’intestino, i gonfiori, il mal di stomaco, si mette una manciata a infondere in brodo di vitello; se ne prendono due bicchieri al giorno.

    GAROFANO
    I chiodi di garofano nelle pietanze calmano lo stomaco e facilitano le digestioni pesanti.

    GIGLIO
    L’olio di giglio mescolato a quello di camomilla, è un eccellente linimento per le nevralgie della testa. Sfregarne la parte dolorante.

    GINEPRO
    In liquore. Un bicchierino dopo pasto, elimina i gonfiori. Aperitivo e tonico.

    GRAMIGNA
    Decotto. Buono ai primi sintomi di renella, per le malattie della vescica, scarsità o assenza di urine. Essendo di natura fredda non bisogna abusarne perchè attraversando gli altri organi potrebbe infastidirli. Un bicchiere al mattino.

    LATTUGA
    L’infuso di un “cuore di lattuga” per due bicchieri d’acqua bevuti a digiuno, è calmante e addolcente. Le foglie non lavate né pestate ma applicate direttamente sulla testa, a mò di cataplasma, sono un rimedio sovrano contro le nevralgie. Le stesse foglie infuse assieme ad un po’ di cerfoglio, sono ottime nei bagni locali contro l’agitazione degli organi genitali.

    LAUROCERASO
    Macerare dodici foglie per ventiquattr’ore in un quarto di olio di oliva, al sole o vicino al fuoco. Ci si inzupperà della mollica di pane sbriciolata e se ne farà un cataplasma che si metterà a freddo su ogni sorta di dolori reumatici, per lenirli. Con quest’olio si possono frizionare tutti i tipi di dolori localizzati, il plesso solare e i reni. Se ne ricaverà un gran sollievo.

    LAVANDA
    L’infuso dei fiori è un valido aperitivo e stimolante, sgonfia, calma i nervi irritati e risveglia le idee recondite.

    LENTICCHIA
    In decotto, le lenticchie sono sudorifere e combattono il rossore dei capillari. Prese come cibo sono lassative e stimolano la lattazione delle nutrici.

    LICHENE DI QUERCIA
    In doppio infuso, si prende solo la seconda acqua; un pizzico per due bicchieri d’acua. Con un po di latte giova ai raffreddori ostinati e forti e contro i catarri. Il lichene è emolliente, tonico e rinfrescante. Pulisce lo stomaco, il ventre e la vescica e giova alla circolazione. Bere a volontà.

    LIMONE
    Infuso a caldo e non a freddo, come si farebbe per le limonate. Si taglia un limone a fette per un litro d’acqua cui si aggiunge zucchero quanto basta. Questo infuso rinfresca il sangue impuro, elimina i vermi e la bile, scaccia la depressione, rallegra il cuore, calma i caratteri irascibili, sfiamma i nervi, stimola l’appetito. Il succo del limone è un acido molto incisivo, la scorza invece è vermifuga e stimolante. C’è da attendersi un gran risultato da questa tisana per i sangui spessi ed impuri, ma non bisogna esagerare bensì assumerlo con moderazione e appena lo stomaco è agitato da crampi o rigurgiti acri smettere di prenderlo. Si può bere a volontà ma sempre un’ora prima o dopo il pranzo.

    LINO
    I semi decotti leggermente sono buoni per i bruciori urinari causati da malattie veneree, e per ogni riscaldo da queste causato. Un bicchiere il mattino a digiuno.

    LIQUIRIZIA
    La radice decotta per tre minuti si addiziona come addolcente alle tisane e come rinfrescante. Da preferirsi allo zucchero.

    MALVA
    I fiori in infuso sono molto addolcenti per le infiammazioni del petto e l’inizio del raffreddore. Bere a volontà.

    MARGHERITINA
    In infuso è un ottimo disostruente per gli ematomi interni, i ristagni e le difficoltà circolatorie locali. Si beve a volontà.

    MARRUBIO
    Infuso. Buono contro il raffreddore e le febbri occasionali e fastidiose; fa urinare ed è sudorifero.

    MELILOTO
    Gli impacchi di fiori in infuso posti sugli occhi combattono l’infiammazione delle palpebre; il suo aroma calma i nervi; applicato in cataplasmi fluidifica e risolve le congestioni sanguigne nei dolori locali.

    MENTA PIPERITA
    Infuso. Buona contro quelli che son detti i vapori e calori fugaci, li calma decisamente e scaccia i venti. Si prende al bisogno.

    MERCURIALE
    Prenderla in clistere contro le costipazioni ostinate.

    MORELLA
    Pestata fresca e applicata su ogni tipo di ferita o escoriazione, le cicatrizza rapidamente.

    MUGHETTO
    Infuso. Contro i ristagni sanguigni, le convulsioni nervose e spasmodiche, ristabilisce la circolazione dei fluidi; una piccola presa per bicchier d’acqua, la sera.

    NESPOLO
    I frutti mangiati freschi fermano le diarree; lo stesso fa l’infuso che è anche un valido pettorale. Se ne prende a volontà.

    NOCE
    Le foglie verdi applicate sulla testa calmano le emicranie. In irrigazioni giovano al prolasso dell’utero. I gherigli si bruciano per raccoglierne l’olio che è ottimo per le bruciature. Il mallo, col quale si fa un liquore conosciuto come nocino, è rimedio sovrano contro le coliche. Se ne prende un bicchierino.

    NOCE DI GALLA
    Una singola noce decotta assieme a tre o quattro foglie di noce comune per irrigazioni vaginali contro il prolasso dell’utero.

    NOCE MOSCATA
    Messa negli alimenti uccide i vermi, sgonfia e facilita le digestioni laboriose. L’olio di noce moscata è ottimo impiegato in frizioni sui tumori addominali, i carcinomi e i dolori locali dovuti a ristagno sanguigno.

    ORTICA BIANCA
    Infuso. Contro la mancanza di mestruazioni, specie delle giovinette, che fa tornare, e le perdite bianche. Un bicchiere mattina e sera.

    ORZO
    Decotto. Un cucchiaio per litro d’acqua. Molto rinfrescante e nutriente, non è tanto adatto ai temperamenti nervosi ma a quelli sanguigni. Un bicchiere la mattina a digiuno.

    PAPAVERO
    Infuso leggero dei fiori. Stimolante per le espettorazioni sanguinolente, le bronchiti e qualsiasi imbarazzo sanguigno del torace. Leggero narcotico quindi utile nelle insonnie; lo si consiglia contro la pertosse dei bambini. Elimina i piccoli vermi dello stomaco. Una “testa di papavero” invece, decotta in un litro d’acqua, è calmante, si usa per formare i cataplasmi e si può applicare anche da sola in impacco. E’ utile nei lavaggi e rimpiazza al bisogno il laudano.

    PARIETARIA
    In decotto contro le costipazioni, il bruciore urinario e gli imbarazzi del basso ventre, se ne prende una manciata per la quantità d’acqua necessaria per un lavaggio; quest’acqua è buona anche per fare cataplasmi con la fecola di patate.

    PERSICARIA
    L’infuso leggero è risolutivo, stimolante e calmante, spinge le impurità del sangue verso la pelle e uccide i parassiti. Si prende mattina e sera.

    PERVINCA
    Giova in infuso contro le perdite lattee, attiva fortemente la circolazione sanguigna e specie i ristagni vasali. Si prende mattina e sera. Infusa in brodo di vitello è ottima contro i mal di gola causati dal sangue cattivo. In fomento o pomata (si cucinano le foglie a fuoco lento nello strutto) è rimedio sovrano contro le emorroidi. Nelle infiammazioni gengivali se ne masticano le foglie che leniscono di molto il mal di denti.

    PESCO
    Le foglie del pesco in infuso sono leggermente purgative. Questa tisana è adatta per i neonati affetti da stati catarrali allo stato nascente. Se ne adoperano quattro foglie per un bicchiere d’acqua, e se ne prendono due o tre cucchiai al giorno.

    PIANTAGGINE
    L’infuso o l’acqua distillata delle foglie giova contro le infiammazioni delle palpebre, sciacquandole o facendovi degli impacchi col liquido.

    POLMONARIA
    L’infuso contro l’irritazione dei bronchi e il sangue acre e impuro che li irrita e gonfia. Si prende mattina e sera.

    PORRO
    Questo alimento è utile per le affezioni bronchiali, essendo calmante e addolcente. Il clistere di acqua di porro combatte i dolori degli organi interni causati da sforzi fisici. In impacco è molto lenitivo.

    PORTULACA
    Aggiunta a minestroni rinfrescanti è molto lenitiva.

    PREZZEMOLO
    In infuso scioglie gli ingorghi lattei delle mammelle. Sortisce lo stesso effetto se applicato in impacco. Pestato fresco e messo sui tagli li cicatrizza rapidamente. Si usa in fomento contro le emorroidi.

    PRIMULA
    In infuso è fortificante e stimolante ma anche un prezioso calmante del sistema nervoso. Si prende mattina e sera.

    RABARBARO
    Blando purgativo e aperitivo. Si mette mezza oncia di radice in polvere in un litro d’acqua fredda. Si beve all’occorrenza. Quest’acqua, mescolata al vino durante i pasti, ha le stesse proprietà della polvere. Se ne può dare per otto giorni ai bambini che ne hanno necessità.

    RAFANO
    Lo si taglia a rondelle che si mettono a strati in un vaso alternandoli con dello zucchero in polvere, lasciandolo macerare ventiquatt’ore. Se ne assume la spremitura, a cucchiaiate, mattina e sera, contro le irritazioni e le tossi ostinate dei bambini.

    RAPA
    Sciroppo di rapa. Si fa così: si scelgano delle buone rape che si taglieranno a rondelle mettendole a strati in un vaso di vetro, fino a colmarlo. Si ricopre ogni strato con dello zucchero, si chiude bene il vaso che si mette poi nel forno subito dopo che si è estratto il pane, lasciandovelo per sei ore, dopodichè lo si estrae e lo si filtra attraverso un panno di lino. Lo si imbottiglia conservandolo al fresco. Si assume a cucchiai, al bisogno. E’ emolliente per le irritazioni causate dal raffreddore ostinato e le bronchiti. Rimedio sovrano contro la tosse canina dei bambini e per gli accessi di tosse spasmodica.

    RIBES NERO
    Il liquore ricavato dai frutti tonifica lo stomaco; l’infuso con le foglie elimina l’acidità di stomaco; allo stesso modo della magnesia assorbe gli acidi contenuti in quest’organo. Un bicchiere sera e mattina.

    RISO
    Adatto per gli imbarazzi intestinali, le febbri persistenti, le infiammazioni interne, le indisposizioni. Il decotto si fa con un cucchiaio da tavola in un litro d’acqua che poi si beve mescolata a vino secondo necessità. Questa tisana è molto calmante e rinfrescante nonostante che si pensi il contrario. L’impacco di farina di riso è calmante e assorbente.

    ROMICE
    Decotto della radice. Buona per gli stati catarrali; stacca facilmente i catarri dallo stomaco, dal sangue e dalla vescica; li spinge fin sulla pelle dove sfogano come fruncoli o li elimina attraverso l’urina e il sudore. Si adoperano le radici lunghe e grosse come dita, in un litro d’acqua. Si beve la mattina a digiuno.

    ROSA CANINA
    Decotto dei frutti o in confettura. Buona contro la dissenteria e le diarree di ogni tipo. In confettura, mezza oncia su una fetta di pane, e in decotto, un bicchiere mattina e sera.

    ROSMARINO
    L’infuso si fa con i fiori, da preferirsi alle foglie. Giova contro i reumatismi, i dolori nervosi, la debolezza generale e quella visiva in particolare. Combatte la depressione e l’astenia, la sensazione di pesantezza e la cattiva circolazione, i crampi di stomaco e muscolari, il mal di testa. La dose è un pizzico di fiori per un bicchier d’acqua.

    ROVO
    Le gemme del rovo infuse assieme a del miele giovano contro i bruciori urinari che colpiscono le donne dopo le mestruazioni, calmando e togliendone l’infiammazione. Se ne prendono due o tre bicchieri al giorno. Quest’infuso vale anche per le infiammazioni della gola, facendo gargarismi. Le foglie possiedono le stesse proprietà ma siccome sono più aspre al gusto, non tutti se la sentono di assumerle.

    RUTA
    E’ dotata di grande forza, ne sconsiglio l’uso interno ma solo quello esterno. E’ un valido stimolante; lo spirito che anima questa pianta è un tiranno assoluto, che ama fare da padrone. Ecco perché è adatto alle persone dotate di scarso carattere e facili a farsi dominare: gli trasmette la forza volitiva di cui è dotata e li rende un po’ più padroni di loro stessi. Si applica specialmente in impacco sulla fronte e scaccia le idee di inferiorità che sostituisce con quelle analoghe alla sua forza; non si lasci tuttavia l’impacco troppo a lungo perché potrebbe causare stordimento. Con essa i magnetizzatori ci si strofinano le mani prima di agire su una persona depressa e poi gliele applicano sul basso ventre, con conseguenze benefiche; la pianta messa in un sacchetto di tela e posta sulla bocca dello stomaco, assieme a uguale quantità di timo e salvia, è un ottimo preservativo contro le idee negative e gli spiriti maligni che, a mio giudizio, sono la stessa cosa. Non importa se il sacchetto si posiziona più vicino all’ombelico o allo sterno.

    SALSAPARIGLIA
    Il decotto è un ottimo depurativo per le impurità del sangue e le malattie veneree. Una presa in un litro d’acqua, se ne assume un bicchiere mattina e sera.


    SALVIA
    L’infuso è ottimo contro le idee melanconiche, la cattiva circolazione, le costipazioni intestinali, i disturbi di stomaco, il mal di testa, specie se tali malanni dipendono dal sistema nervoso. Giova inoltre per la debolezza generale, l’insonnia, l’agitazione psico-motoria. Presa come un thè è utile in quasi tutti i disturbi nervosi. Un pizzico in un bicchier d’acqua.

    SAMBUCO
    I fiori di sambuco in impacco risolvono le infiammazioni causate dai colpi d’aria. In infuso il sambuco è sudorifero, riattiva la normale traspirazione della pelle ed elimina gli umori mucosi attraverso i pori. Se ne prende un bicchiere subito prima di mettersi a letto. Lo stesso effetto dell’impacco lo sortiscono i fomenti.

    SANTOREGGIA
    L’infuso libera l’intestino, scioglie le mucosità e gli umori biliosi; elimina i vermi dello stomaco e stimola l’appetito. Un bicchiere la mattina a digiuno. Iniettato nelle orecchie, scioglie il cerume che è spesso causa di sordità.

    SAPONARIA
    L’infuso di foglie di saponaria è buono per i temperamenti linfatici e specie per quei ragazzi che hanno umori freddi. Questa pianta saponosa si emulsiona facilmente ai grassi presenti nel sangue, li separa e li elimina portentosamente. La dose è di un pizzico per un bicchiere d’acqua preso più volte al giorno. Talvolta può essere utile, dopo un mese di cura, assumere un leggero purgante

    SCORZONERA
    Alimento rinfrescante.

    SEDANO
    In decotto oppure la radice cotta e mangiata come alimento, guarisce le perdite bianche, la renella, previene le scorregge; crudo non ha queste proprietà.

    SEGALE
    Il decotto si prepara con un cucchiaio di segale in un litro d’acqua. E’ rinfrescante ed emolliente, se ne prende un bicchiere la mattina a digiuno. La farina di segale, in impacco, è risolutiva, emolliente, calmante e lenitiva.

    SENAPE BIANCA
    Due o tre cucchiai di semi per bocca al giorno, un’ora prima dei pasti (cioè un cucchiaio per volta). Presa con un bicchiere d’acqua o di una qualsiasi tisana adatta alla bisogna, è ottima per gli gli ingorghi catarrali, biliari o ghiandolari dello stomaco e dell’intestino. La sua azione è puramente meccanica, staccando le mucosità che rivestono questi organi e li ostacolano nelle loro funzioni ordinarie, bloccando le papille e i villi di cui sono rivestiti. L’intestino è continuamente stimolato e pulito dal passaggio di questa agglomerazione di semi che, aderendo l’un con l’altro, formano una sorta di “scopa”, se così si può dire, che non lascia più sostare nelle sue pieghe, dette anse, quel limo causato dal passaggio degli escrementi, limo che sprigiona gas più o meno acidi e corrosivi che determinano quel riscaldo nell’intestino che genera le infiammazioni e tutti quei disordini nervosi che ne sono l’inevitabile conseguenza. Si comprenderà facilmente da ciò che l’intestino contiene una grande quantità di aria la quale, se rimane chiusa, irrita con la sua presenza le fibrille nervose che lo rivestono; da qui nascono le contrazioni e gli spasmi. Il ristagno di quest’aria putrefatta infiamma, in base alla potenzialità che possiede, tutto ciò che tocca; ne derivano spasmi alla bocca dello stomaco, crampi, pressioni e tensioni nel plesso cardiaco con ripercussioni sul cervello. Si pensi allo scompiglio generale che può generare un gas impuro che sfugge quando il bisturi incide un cadavere e che è diventato l’anima dannata della scienza medica ed il tormento di Tantalo del povero malato cui non resta che gemere e soffrire.
    Il seme di senape è dunque un rimedio eccellente in queste evenienze grazie al suo lavorio meccanico ed inoltre possiede un’emanazione aromatica calmante e tonica le cui particelle, in base all’ambiente che attraversano, vitalizzano i diversi liquidi e fluidi che ci fanno stare in salute quando sono in buono stato.

    SENNA
    L’infuso con tre o quattro foglie per un bicchier d’acqua preso a digiuno, facilita l’evacuazione intestinale: è infatti un lassativo dolce, adatto ai temperamenti delicati.

    SPINACIO
    Come alimento è molto addolcente e rinfrescante; libera l’intestino. Lo stesso effetto come clistere.

    TAMARINDO
    Alcuni frutti decotti in due bicchieri d’acqua. Adatto contro i sangui impuri e infiammati. Li decongestiona, li rinfresca ed elimina dolcemente le tossine. E’ un purgativo leggero. Un bicchiere mattina e sera.

    TARASSACO
    Per un infuso si mette una presa in un litro d’acqua. La mattina a digiuno stimola la circolazione umorale e giova ai temperamenti linfatici.

    THE NERO
    L’infuso è un buon calmante, un valido diuretico; tonifica il cuore e stimola l’intelletto; è sudorifero e tonico generale. Il the verde è più stimolante e produce effetti talvolta contrari.

    TIGLIO
    L’infuso è utile contro l’agitazione nervosa, i sudori freddi, l’insonnia, le bronchiti, la gastrite, la colite, i crampi, la pesantezza di testa, la depressione. Se ne prendono due piccole manciate per un bicchier d’acqua che si assumerà molto caldo e zuccherato subito prima di mettersi a letto. La corteccia interna del tiglio è buona in decotto contro i bruciori e l’incontinenza urinaria, i fenomeni degenerativi delle parti sessuali, la ritenzione idrica. Se ne prende un pezzo di corteccia lunga e grossa come metà del dito mignolo in un bicchier d’acqua la sera. In polvere, annusato, il tiglio è buono per risvegliare l’odorato. Due pizzichi ogni due giorni.

    TIMO
    L’infuso è vermifugo, stimola le mestruazioni e la circolazione sanguigna, blandisce i dolori reumatici, sgonfia, tonifica lo stomaco. Un bicchiere mattina e sera.

    VALERIANA
    In infuso, mattina e sera, fortifica e calma i nervi. Ottimo depurativo per i sangui acri e surriscaldati. Rispetto ad altre piante, la valeriana possiede due fluidi abbondanti: uno di colore bianco, simile al fluido nervoso; l’altro di color rosso, simile a quello del sangue.

    VALERIANELLA
    In insalata o in infuso di brodo di vitello, stimola la bile e ne calma i disturbi.

    VERBASCO
    Infuso. Contro i raffreddori, libera i polmoni dalle mucosità che li ingorgano, rinfresca il petto; l’infuso lo si taglia con un po di latte. Un bicchiere mattino e sera.

    VERBENA
    Fresca e pestata, in impacco sui ristagni sanguigni, causati da colpi, ferite o altro, li decongestiona e risolve rapidamente.

    VISCHIO DI OLMO
    Decotto. Dotato delle stesse proprietà di quello quercino è però più adatto negli esaurimenti nervosi, nella mancanza d’energia, che invece gli epilettici possiedono in sovrappiù. Questo vischio possiede un succo che estrae dall’olmo, acido e glutinoso, mentre quello quercino, invece, è più resinoso, mordente, tonico e corroborante. Si confà per i nervi sfibrati fin nelle fibrille nervose, poiché è di natura simile, filamentoso ed elastico (un modo di dire, afferma la veggente Adèle, per spiegare la sua natura e proprietà). Si prende la mattina e la sera. Questo vischio mi è apparso in sogno come rimedio per la mia attuale patologia, un esaurimento nervoso, che mi bloccava preda di sofferenze intollerabili da quindici mesi. Raccontai il sogno ad Adèle, che mi consigliò di farne uso. Ne ottenni beneficio così come da altre piante che mi apparvero in sogno e le cui proprietà utilizzai alla lettera.

    VISCHIO DI QUERCIA
    In decotto, contro ogni tipo di disturbo nervoso, epilessia, convulsioni, irritazioni, tonifica i nervi e ripristina la circolazione dei fluidi. Si prende mattina e sera.

    VIOLA
    L’infuso di fiori di viola calma le infiammazioni intestinali dovute a digestioni lente e di cibi tossici, nonché alle affezioni di petto. E’ un poco purgativo.

    VITE
    L’infuso di tre foglie della qualità moscata a foglie bianche, in un bicchier d’acqua, giova alla renella e alle perdite di sangue nelle urine; due bicchieri al giorno, sera e mattina. La cenere dei tralci di vite messa nei pediluvi ha lo stesso effetto della senape.

    VULNERARIA
    L’infuso è stimolante e dissolvente; utile contro tutti i ristagni sanguigni dovuti a colpi. Riattiva la circolazione sanguigna. L’impacco fa lo stesso effetto.

    ZAFFERANO
    Un pizzico preso nel cibo o decotto è calmante e aperitivo, sgonfia; infuso nel vino rosso e bevuto in dose di un bicchierino la mattina a digiuno, facilita le mestruazioni.
     
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